LA CASA DI DANTE A TRASTEVERE documentario di Rai Storia

Venerdi 21 settembre 1921 in occasione del seicentenario della morte di Dante Alighieri, il Comune di Roma con l'auspicio della regina Margherita e soprattutto con l'intervento dell'allora ministro degli esteri Sidney Sonnino, donava alla "Casa di Dante" il palazzetto degli Anguillara un antico edificio del quattordicesimo secolo. La "Casa di Dante" era un ente morale che lo stesso Sidney Sonnino aveva costituito per studiare e alimentare il culto del sommo poeta fiorentino, con lo scopo di promuovere conferenze e pubbliche letture di opere dantesche o connesse a queste, nonché di svolgere attività idonee a sostenere gli studi e a illustrare e favorire la migliore conoscenza della vita, dei tempi e delle opere del Poeta.

La Torre degli Anguillara e relativo palazzo sono situati in Piazza Sidney Sonnino e costituiscono un unico complesso. Nel loro più antico assetto risalgono al tredicesimo secolo: la prima parte del fabbricato è quella sul lato verso il fiume nel quale è ancora riconoscibile il portico con colonne a capitelli in forma di foglie. Fu il conte Everso II a ricostruire quasi dalle fondamenta il palazzo con torre, intorno al 1455, creando, oltretutto, la parte di fabbrica su via della Lungaretta ed imprimendo ovunque lo stemma con le due anguille incrociate. Nel 1538 il palazzo passò ad Alessandro Picciolotti da Carbognano, amanuense della corte pontificia e vassallo degli Anguillara. Nel 1542 il complesso venne duramente danneggiato da un terremoto e da allora entrò in crisi. Divenne stalla, macello, cantina: prova di questo stato di degrado furono i nomignoli di Carbognano e Palazzaccio con i quali i trasteverini indicarono la costruzione. Infine, nell’Ottocento, la struttura passò ai Forti, una famiglia della borghesia trasteverina, la quale vi insediò una fabbrica di smalti e vetri colorati e la rese nota per un presepio particolarmente artistico. Nel 1887 il complesso fu espropriato dal Comune di Roma, che ne curò il restauro nel 1902 affidandolo all’architetto Fallani. Risultò una ristrutturazione un po’ artefatta, specialmente nella merlatura della Torre degli Anguillara. Il portale quattrocentesco è sovrastato da una finestra con uno stemma di Everso II; una scalinata coperta conduce alla loggia ad arcate. La facciata su via della Lungaretta ha conservato le antiche finestre crociate, ma quelle centinate al pianterreno sono un rifacimento