CITTÀ DEL VATICANO NEL 1935 di Archivio Storico Istituto Luce
La Città del Vaticano, denominata comunemente Vaticano e ufficialmente Stato della Città del Vaticano (in latino: Status Civitatis Vaticanae) è una città-Stato senza sbocco al mare della penisola italiana, il più piccolo Stato sovrano. La sua forma di governo è una monarchia assoluta elettiva. La città-Stato, creata il 7 giugno 1929 con i Patti Lateranensi, firmati l'11 febbraio dello stesso anno tra Benito Mussolini e il cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri, rispettivamente i rappresentanti del Regno d'Italia e della Santa Sede, è un territorio di Stato intercluso in quello italiano, inserito nel tessuto urbano della città di Roma. La lingua ufficiale è l'italiano, mentre il latino è la lingua ufficiale della Santa Sede. Ecco delle suggestive immagini girate sei anni dopo la firma dei "Patti Lateranensi" con i quali si è posta fine alla cosìdetta «questione romana». A seguito di essi, la Chiesa cattolica ha riconosciuto l’esistenza di uno Stato italiano ed ha accantonato definitivamente ogni pretesa giuridica sul territorio di Roma.
Il cuore della Città del Vaticano è la piazza San Pietro, sulla quale si affaccia l'omonima basilica, la cui cupola domina il territorio del piccolo Stato. All'interno delle mura medievali e rinascimentali che circondano, eccetto piazza San Pietro, l'intera area, si trovano il Palazzo Apostolico, il Palazzo del Governatorato, i Musei Vaticani, i Giardini Vaticani e altri edifici minori. Il colle Vaticano, che non fa parte dei tradizionali sette colli di Roma, venne inserito nei confini della città sotto il pontificato di Leone IV, fautore dell'ingrandimento delle mura cittadine (848-852), allo scopo di proteggere la basilica di San Pietro. Fino alla formazione della città stato.
Il termine Vaticano deriva, secondo alcune fonti – tra cui l'autore latino Aulo Gellio – dal nome di un'antica divinità romana, Vaticanus; altri sostengono una sua derivazione dal verbo latino vaticinor, in italiano "predire", supponendo che nella zona vi fossero diversi oracoli (luoghi di preghiera e predizioni del futuro). Sesto Pompeo Festo, infatti, affermò che si trattava di un luogo di riunione per alcuni indovini etruschi. Plinio il Vecchio raccontò dell'esistenza sul colle di un leccio, creduto il più antico della città di Roma, al quale si attribuivano poteri magici e sul cui tronco era affisso un cartello bronzeo, sul quale erano impresse alcune lettere etrusche.