IL QUARTIERE COPPEDÈ di Claudio Di Giampasquale

È uno dei luoghi più affascinanti e peculiari di Roma, situato tra i quartieri di Trieste e Salario. La sua storia è strettamente legata all'architetto Gino Coppedè, che progettò il quartiere negli anni venti e trenta del Novecento. Racchiude un complesso di palazzine e villini che si distinguono per la loro architettura originale e stravagante e soprattutto per il loro misterioso fascino. Tutte le costruzioni progettate in pieno periodo liberty, hanno un carattere eclettico, presentano richiami gotici, medievali e rinascimentali, elementi apotropaici e simbologie esoteriche, che vanno ben oltre i linguaggi architettonici dell’epoca. I materiali utilizzati ove prevale il travertino, sono un omaggio alla classica tradizione romana.

L'ingresso al quartiere è costituito da un grande arco che si affaccia su via Tagliamento proprio di fronte al mitico locale "Piper" Anche se spettacolare e fiabesco, Coppedè è ben integrato nel contesto urbano circostante della Roma bene, evidenziando come una ciliegina sulla torta la sua straordinaria e misteriosa identità. Passeggiandovi si prova una sensazione di stupore di fronte al susseguirsi armonioso di colonne in stile classico, elementi neogotici, torrette medioevali, bifore, trifore, pitture baroccheggianti e mascheroni antropomorfi.

Nel 1910 nell'area dove oggi lo ammiriamo, vi erano soltanto terreni agricoli, giardini e vigneti. Grazie a un piano regolatore di espansione urbana, questi appezzamenti furono acquistati dalla famiglia Miani che anche grazie alle autorizzazioni del sindaco Ernesto Nathan, commissionò all'architetto Coppedè la costruzione di un nuovo, lussuoso e innovativo quartiere residenziale

Negli anni venti, Roma stava vivendo un periodo di grande trasformazione. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la città si stava espandendo e modernizzando, e molti architetti cercavano di esprimere la loro creatività attraverso nuovi stili architettonici.

Coppedè caratterizzò l'area con edifici e villini colorati e fantasiosi, mediante decorazioni elaborate e dettagli artistici. Tra i più noti ci sono il Palazzo delle Civette, con le sue vetrate colorate, e il Villino delle Fate, che sembra uscito da una storia di fantasia.
Una delle caratteristiche più affascinanti del quartiere è la presenza di piazze e angoli nascosti, che invitano a esplorare e scoprire nuovi dettagli. La piazza Mincio, con la sua fontana e gli alberi secolari, è una gioia per gli occhi.

Ma torniamo al grande arco d'ingresso a Coppedè, riccamente decorato unisce i due palazzi degli ambasciatori, così come sono riccamente decorati con bassorilievi, sculture allegoriche e ceramiche smaltate, le facciate degli edifici. Altra costruzione particolare tra le tante vi è il "Palazzo del Ragno" il cui portale è sovrastato da un mosaico con un grande ragno nero su fondo dorato, qui lo stile liberty e il classico si sposano con armonia. Poi il "Villino delle Fate" con le sue torrette e la facciata che sembra un castello fiabesco. Poi la "Fontana delle Rane" costituita da una vasca con quattro coppie di figure che sostengono ciascuna una conchiglia sulla quale si trova una rana da cui zampilla l'acqua e al centro s'innalza una seconda vasca sormontata da diverse altre rane.

Dagli anni trenta del Novecento, il quartiere Coppedè divenne un luogo ambito per le famiglie benestanti, che cercavano una residenza elegante e tranquilla. La sua posizione, non lontana dal centro di Roma, lo rese ancora più attraente. Con il passare del tempo, è divenuto un mito per la sua bellezza, misteriosità e inaccessibilità. La modernità non lo ha minimamente scalfito, ha mantenuto il suo fascino, diventando nei decenni un luogo di interesse per artisti, per intellettuali, per il cinema, per romanzieri e per curiosi e turisti.

La visione di Gino Coppedè ha dato vita a un'area unica che continua a incantare chiunque la visiti. Oggi, è un quartiere vivace e dinamico, ma non eccessivo, con una comunità che lo cura meticolosamente e ne protegge la storia e la bellezza architettonica. Le strade sono animate da caffè, ristoranti e negozi, e dai suoi edifici affascinanti. Insomma, un tesoro nascosto nel cuore della città eterna, un luogo dove passato e presente s'incontrano in un abbraccio armonioso.