IL TERRIBILE BOMBARDAMENTO DI ROMA regia di Fedora Sasso
Lunedi 19 luglio 1943 Roma fu bombardata dalle forze alleate. La città subì pesanti danni materiali e le perdite umane furono numerose. San Lorenzo fu il quartiere più colpito, insieme al Tiburtino, al Prenestino, al Casilino, al Labicano, al Tuscolano e al Nomentano. Le quattromila bombe sganciate (circa 1.060 tonnellate) provocarono circa tremila morti e undicimila feriti.
Nel mondo esisteva la convinzione che la città eterna fosse completamente immune ai bombardamenti. Infatti, per quanto fosse la capitale d'un paese dell'«asse», era, come è tuttora, anche la capitale del cattolicesimo e sede del Vaticano. Purtroppo ci si sbagliava. Il terribile evento fece grande scalpore ed ebbe importanti conseguenze militari e soprattutto politiche, favorendo l'ulteriore indebolimento del regime fascista e accelerando verosimilmente la caduta di Benito Mussolini che apprese dell'attacco mentre si trovava a Feltre per l'incontro con Adolf Hitler.
Nel documentario che segue "Il giorno di San Lorenzo" di Francesco Censon, Manuela Mattioli, Gianluca Miligi e Vittorio Rizzo, con la regia di Fedora Sasso, prodotto da "Rai Cultura" per il programma "Una giornata particolare" vi sono una serie di preziose testimoniaze. L'attacco fu preceduto da una pioggia di volantini lanciati dagli
alleati
per avvertire la popolazione di ciò che sarebbe successo l’indomani. Il documentario propone i ricordi privati di alcuni dei sopravvissuti al bombardamento, il primo della città eterna. Urbano, Adriana, Silvano, Marisa, Emilio e Adele raccontano l’irruzione della guerra nelle loro vite di ragazzini in una calda e afosa giornata dell’estate 1943. Alle voci dei “sanlorenzini” si aggiungono i racconti di
Tullio De Mauro,
Alberto Asor Rosa e
Angelo Guglielmi, anch’essi ragazzi in quella Roma che si sentiva territorio inviolabile, scoprendosi poi all’improvviso territorio di guerra. Gli storici
Umberto Gentiloni Silveri e
Alessandro Portelli, infine, riflettono sugli avvenimenti di quell’estate, che si sarebbe poi rivelata decisiva per le sorti dell’Italia.