LA ROMANA regia di Luigi Zampa
Uscito nelle sale nel 1954, questa pellicola è tratta dal romanzo omonimo di Alberto Moravia scritto nel 1947. Tra le principali difficoltà affrontate per la realizzazione di questo film, ci fu quella di «non fare un'opera che la censura avrebbe poi fermato», anche tenuto conto che due anni prima il romanzo di Moravia era stato posto all'indice dalle autorità religiose. Protagonista di questo melodramma (ancora oggi assai gradevole da guardare) una straordinaria Gina Lollobrigida, nel ruolo della conturbante Adriana che dopo una delusione amorosa si dà alla prostituzione. Degna di nota anche l'interpretazione dell'attrice Pina Piovani zia del musicista compositore Nicola Piovani, fantastica nei panni della madre di Adriana. Superba inoltre anche l'interpretazione di Daniel Gélin attore francese di Angers all'epoca trentatreenne, nell'interpretazione dell'antifascista Mino Diodati.
La giovane ed avvenente Adriana Silenzi viene indotta dalla madre vedova a lavorare come modella presso un pittore di via Margutta, per fare fronte alla loro povertà. Sì, perché la mamma, sarta popolana, ha progetti grandiosi per la sua bella figliola ma la ragazza deve posare nuda. Adriana non ne ha tanta voglia, ma la madre stigmatizzando le prospettive le fa cambiare idea. Alla fin fine, che male c’è? Nessuno ti guarda. Ci sono abituati quelli lì a veder ragazze nude. Non ci fanno caso nemmeno. Adriana, messi da parte i rossori da educanda, piano piano, ci prende gusto. A via Margutta conosce Gisella, un'altra modella, che le propone di frequentare uomini ricchi e potenti tra cui Astarita, un importante gerarca fascista, ma Adriana rifiuta. Quando la bella Adriana conosce Gino, autista presso una ricca famiglia, se ne innamora e pensa di sposarlo. Ma un giorno in cui Gino è impegnato nel lavoro, Gisella la invita ad una gita in campagna senza dirle che sarà presente anche Astarita. La protagonista dapprima respinge le avances dell'uomo, ma poi, in un momento di debolezza provocato dall'alcool, gli cede. Quando lui, ormai affascinato dalla bellissima giovane, le propone di diventare la sua amante lei gli comunica di voler sposare Gino. A quel punto Astarita le rivela di aver fatto indagini sul suo fidanzato e di aver scoperto cose che sconvolgeranno la giovane. I dialoghi sono tuttora gustosissimi e spregiudicati. Scritti a meraviglia da scrittori del calibro di Moravia, Bassani e Flaiano.





