IL MUSEO DI MERCEOLOGIA di Claudio Di Giampasquale

C'è un museo universitario accessibile a tutti,  il «Museo di Merceologia», dove non importa se gli oggetti esposti siano preziosi o privi di valore, belli o brutti, artistici oppure kitsch. L'unica cosa che conta è il loro ruolo scientifico e la loro testimonianza dell'attività produttiva e commerciale nel corso della storia. Situato in un'unica grande sala di circa trecento metri quadrati, divisa in vari settori, questa raccolta composta da oltre settemila reperti in mostra ed altri da inventariare, si propone d'evidenziare i diversi impieghi delle materie prime nell'artigianato e nell'industria e le ragioni della loro sostituzione nel tempo, ma anche i procedimenti industriali che conducono al prodotto finito.

Oltre che gli stumenti di lavorazione, vi si trovano, tra l'altro, legni, vetri, ceramiche e materiali da costruzione, carte gomme e materie plastiche, minerali e metalli, prodotti chimici e combustibili, semi e tabacchi, detergenti, essenze, alimenti e derivati, fibre tessili, tessuti e pelli di vario tipo, oltre a manufatti e oggetti di uso comune quali bracciali e cappelli, bottoni, sigarette, tazzine, eccetera. E la dimostrazione della completa realizzazione del loro ciclo produttivo.

Integrano il percorso espositivo alcuni interessanti e originali apparecchi scientifici come, ad esempio per dirne uno dei migliaia, l'«ebulliometro di Malligand» uno strumento per la determinazione del grado alcolico del vino.

Qui si può scoprire il ciclo di vita delle merci che, una volta esaurita la loro funzione, possono essere riutilizzate, riciclate e trasformate. Nuovi cicli produttivi potranno così dare vita a prodotti differenti, riducendo i rifiuti e minimizzando gli sprechi. Attraverso nuove esposizioni e storie affascinanti, l'esposizione permanente guida il visitatore in un viaggio che mostra come l’economia circolare e il design sostenibile possono contribuire a un futuro più verde, equo e responsabile.

Il museo è stato fondato nel 1906 da Vittorio Villavecchia uno dei più affermati cultori a livello mondiale della storia moderna nel campo della merceologia, ed ha seguito la facolta di Economia e Commercio dell'università della "Sapienza" nel suo trasferimento da piazza Borghese in Campo Marzio all'attuale sede in via del Castro Laurenziano 9 nel quartiere Italia. Purtroppo nel corso del trasloco effettuato nel 1972 molti reperti furono smarriti ed altri irrimedialbilmente danneggiati.

Comunque dopo circa mezzo secolo l'attuale esposizione permanente è tornata ad essere nutritissima e notevolmente interessante. Sono arrivate negli anni intere nuove collezioni di prodotti che hanno fatto la storia dell'uso comune, molti dei quali rivalutati come bene culturale. Tutto questo a disposizione del pubblico, così da consentire l’accesso sia agli studenti sia ai visitatori interessati ai progressi scientifici del settore della strumentazione e delle materie prime in ogni comparto dell’attività economica e commerciale, nonché per appagare la curiosità di tutti coloro che vogliono saperne di più sulle origini del loro mestiere e sugli antichi e moderni procedimenti di produzione delle merci più in uso da sempre.

Il «Museo di Merceologia» offre un’esperienza educativa e stimolante, perfetta per chi voglia capire come i prodotti realizzati dall'uomo oggi possano essere protagonisti di un ciclo virtuoso, che può e deve coniugare innovazione, vantaggio economico ed attenzione all'ambiente. Il museo è temporaneamente chiuso per lavori di ristrutturazione.

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