MUSEO NAZIONALE DEGLI STRUMENTI MUSICALI di Claudio Di Giampasquale

Nel Rione Esquilino, a ridosso delle mura Aureliane e dell'Anfiteatro Castrense, si apre piazza Santa Croce in Gerusalemme dove sorge la basilica di Santa Croce in Gerusalemme una delle "sette chiese" di Roma, facente parte del tradizionale itinerario di pellegrinaggio reso celebre da san Filippo Neri. Fu edificata nel quarto secolo presso il "palazzo del Sessorium" residenza di Sant'Elena, la madre dell'imperatore Costantino.

Ebbene, a fianco di questo importante luogo di culto, esattamente nella "palazzina Samoggia" (facente parte della dismessa caserma "Principe di Savoia" del secondo Reggimento Granatieri) è possibile accedere al «Museo nazionale degli strumenti musicali» con ingresso dal giardino adiacente alla basilica, è lì dal 1974 per raccontare la storia della musica.
L'esposizione permanente conserva una preziosa raccolta di esemplari di tutte le epoche e dei diversi continenti. Il nucleo principale è costituito dalla vastissima collezione appartenuta al celebre tenore Evangelista Gorga, acquistata dallo Stato nel 1949 ma riunita solo dopo lunghe peregrinazioni fra vari depositi di musei e palazzi storici. In seguito si sono aggiunti numerosi pezzi anche di straordinario pregio, come l'arpa realizzata per la famiglia Barberini fra il secondo e il terzo decennio del Seicento, i "cornamuti torti" creati nel 1524 dal bavarese Joerg Weier e soprattutto il pianoforte del 1722 uno dei tre esemplari tuttora esistenti tra quelli costruiti dal celebre Bartolomeo Cristofori celebre cembalaro, organaro e liutaio (vissuto a cavallo dei secoli diciassettesimo e diciottesimo), universalmente riconosciuto come il suo inventore.
Vi sono esposti interessanti strumenti di musica popolare e colta, militari e devozionali, piccoli organi da processione ma anche oggetti da noi poco conosciuti che testimoniano la ricca tradizione musicale extraeuropea. Reperti archeologici greci e romani, come fischietti in terracotta, campanelli o sonagli si alternano ad antichi capolavori preziosamente decorati quali preziose arpe, organi e clavicembali, in un itinerario che ripercorre l'evoluzione sociale e culturale delle differenti epoche storiche.
Tra le innumerevoli curiosità, solo per citarne alcune, spiccano una "mandola/mandolino double face" strumento forse usato nell'Ottocento da suonatori ambulanti, un "cembalo pieghevole da viaggio" del Settecento, due esemplari ottocenteschi di "arpa eolia" (antico "strumento stregato" e per questo messo al bando nel medioevo) le cui corde percosse dal vento emettono suoni particolarmente ammalianti. Di notevole rilievo per il suo valore, il più antico clavicembalo tedesco conosciuto costruito nel 1537 dal sapiente "facteur d'instruments allemand" Hans Müller 
Allestito in diciotto sale al primo piano, altre ad alcune vetrine nell'atrio che contengono originali creazioni futuriste degli inizi del Novecento, il museo presenta circa tremila esemplari di varie epoche, secondo un criterio misto in parte cronologico, in parte tipologico in un viaggio affascinante attraverso le meraviglie esposte offrendo un'affascinante miscela di cultura, musica e storia in un'unica esperienza coinvolgente ripartita i questi specifici "capitoli espositivi": «musica nel mondo», «musica nell'antichità», «strumenti musicali a fiato», «strumenti musicali a tastiera con corde pizzicate», «organi», «musica d'insieme, il basso continuativo», «strumenti musicali ad arco», «strumenti musicali a corde pizzicate», «arpe», «strumenti musicali a percussione», «musica d'insieme, la banda», «pianoforti», «strumenti musicali meccanici», «strumenti musicali elettrici, i bassi».

La musica è un elemento fondamentale dell'esperienza umana, un linguaggio universale che supera le barriere linguistiche e culturali, e ha un'importanza profonda per la crescita personale, la connessione sociale e la gioia dell'esistenza. Perchè La musica non è semplicemente un intrattenimento, ma una forza vivificante che può trasformare l'esperienza della vita, infondendo nuove energie, creando ricordi indimenticabili e spingendo verso la scoperta e la crescita personale. Attraverso la musica e gli strumenti che la rendono possibile, si può liberare l'immaginazione, scoprire nuove prospettive e abbracciare il proprio potenziale creativo.

La storica notte di venerdi 27 giugno 1980, prima d'attaccare con i suoi Wilers il mitico pezzo "Could you be loved" Bob Marley urlò a squarciagola con la sua profonda voce, agli ottantamila ragazzi provenienti da tutta Italia e oltre, accalcati sugli spalti e sul prato milanese di San Siro, una frase rimasta scolpita nel cuore di tutte le successive generazioni : «...music can set men free!»  (...la musica può rendere gli uomini liberi!).