IL MUSEO STORICO DELL'ARMA DEI CARABINIERI di Claudio Di Giampasquale

Ubicato nel rione Prati nella centralissima Piazza del Risorgimento, a pochi passi dalla Città del Vaticano, costituisce una galleria iconografia e un luogo di confronto e riflessione in cui stimolare la curiosità, immergendosi in oltre due secoli di storia dei Carabinieri. Il museo è aperto al pubblico dal martedì alla domenica, dalle ore 09.00 alle ore 13.00, l’ingresso è libero e gratuito

la premessa

La differenza principale tra Carabinieri e Polizia risiede nella loro organizzazione e dipendenza agli organi superiori: i Carabinieri sono una forza armata dipendente dal Ministero della Difesa (come tutti i corpi militari) mentre la Polizia è un'istituzione civile dipendente dal Ministero dell'Interno. Entrambi svolgono funzioni di ordine pubblico e di sicurezza, ma i Carabinieri, essendo una forza armata, possono anche svolgere compiti e funzioni di polizia militare ovunque nel mondo, come ad esempio vigilare sulle sedi diplomatiche e svolgere missioni all'estero. L'Arma dei Carabinieri fa parte della forza di gendarmeria europea, per cui partecipa alle missioni internazionali con i reparti che fanno parte degli organismi militari come NATO e ONU.
Nelle strade italiane vediamo operare le due principali forze dell'ordine: polizia e carabinieri. Spesso, spontaneamente senza riflettere, siamo portati a credere che non ci sia una differenza, ma ci sbagliamo, essi differiscono in molti aspetti come nella storia, nei ruoli e nel percorso d'arruolamento. La legge che ha permesso l'ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane è la
n. 380 del 20 ottobre 1999 ha allineato l'Italia ai paesi della NATO, che già prevedevano la partecipazione femminile nelle loro forze di difesa. L'anno successivo, nel 2000, il personale femminile ha iniziato a prestare servizio nelle Forze Armate, compresi i Carabinieri, con l'ingresso delle prime due donne Ufficiali. Questo evento ha rappresentato un passo importante verso la parità di genere all'interno delle istituzioni militari italiane
L'Arma fu istituita nel 1814 dal re Vittorio Emanuele I di Savoia, ha fatto parte dell'esercito italiano fino al 2000, anno in cui è stata elevata a «forza armata autonoma» al pari dell'Esercito, della Marina Militare e dell'Areonautica Militare. Nel 2017, i Carabinieri hanno assorbito il
«Corpo Forestale dello Stato» (fatta eccezione per i corpi forestali delle cinque regioni a statuto speciale) dando vita a un terzo soggetto denominato «Comando unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare» che, però, risponde al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

il prestigioso museo

Fu allestito per la prima volta nel 1937,  ed è oggi una delle più importanti e interessanti collezioni ad argomento militare. Situato a Piazza del Risorgimento (con entrata al civico 46) in un palazzo della fine dell'Ottocento, ricostruisce la storia dell'Arma tramite preziose testimonianze di vario genere tra cui immagini, oggetti, cimeli, documenti e opere, di una storia che iniziò "nei tempi che furono". L'esposizione attraversa oltre due secoli, ripercorrendo le guerre d'Indipendenza, il Risorgimento, il Regno d'Italia, la brutale repressione del brigantaggio, le avventure coloniali, le missioni speciali, i conflitti mondiali, per arrivare sino a molteplici eventi recenti molto diversi tra loro, per citarne solo un paio agli estremi delle emozioni: tristezza e sgomento per l'uccisione del generale Carlo Alberto dalla Chiesa o gioia per i successi del campionissimo Alberto Tomba, tra le "glorie sportive dell'Arma".
Dopo una sala d'onore e un sacrario, inizia il percorso espositivo vero e proprio, situato su due piani. Le vetrine contengono giubbotti, elmi, sciabole, corrazze, opere d'arte, fotografie, numerose armi nella loro storia (non mancano ovviamente i moschetti e le carabine da cui i Carabinieri hanno derivato il nome). Ovviamente anche un nutrito percorso relativo alla specifica "moda" dell'Arma:
«i carabinieri indossano l'uniforme, non la divisa» (chissà quante persone hanno riflettuto sulla differenza tra i due termini), il look ha compreso sin dall'origine e comprende oggi tutti gli elementi distintivi d'abbigliamento che identificano questo corpo militare, ovviamente inclusi accessori, calzature e i caratteristici copricapi, ossia i cappelli indossati dai Carabinieri che hanno nomi diversi a seconda del modello e del contesto, ad esempio per citarne alcuni, "la lucerna" è il cappello a forma di bicorno spesso associato alla grande uniforme storica, mentre il "berretto rigido o basco" è utilizzato per uniformi ordinarie e da cerimonia, spesso con fregi ricamati. Inoltre, esiste il cappellino di lana, chiamato anche "papalina" o "zuccotto", per ripararsi dal freddo durante il servizio, eccetera. Tra i dipinti spicca quello di Sebastiano de Albertis, "La carica dei Carabinieri a Pastrengo" relativo alla battaglia del 1848 contro gli austriaci. Nella biblioteca, oltre a testi specializzati, è conservata la raccolta completa dei "calendari storici dell'Arma". Inoltre, fra le tante curiosità, sono da segnalare i documenti testimonianti il contraddittorio rapporto degli apparati statali con eroi quali Mazzini e Garibaldi che, ironia della storia, prima d'essere acclamati tali, furono sottoposti al pari di comuni fuorilegge, a pesanti misure repressive.

Clicca sull'immagine qui di seguito per fare il tour virtuale del Museo Storico dell'Arma dei Carabinieri:

L'Arma è ripartita tra le diverse organizzazioni: centrale, addestrativa, territoriale, mobile e speciale, forestale-ambientale, reparti per esigenze specifiche. L'organigramma dei Carabinieri prevede: appuntati e carabinieri, suddivisi in carabiniere, carabiniere scelto, appuntato e appuntato scelto. Sovrintendenti, suddivisi in vicebrigadiere, brigadiere e brigadiere capo. Ispettori, suddivisi in maresciallo, maresciallo ordinario, maresciallo capo e maresciallo aiutante. Ufficiali, suddivisi in sottotenente, tenente, capitano, maggiore, tenente colonnello, colonnello, generale di brigata, generale di divisione e generale di corpo d'armata. Il generale di corpo d'armata può ricoprire il ruolo di Comandante generale dei Carabinieri, di Capo di stato maggiore o di sottocapo di stato maggiore. Naturalmente possono ambire a tutti i ruoli (compresa la massima carica) sia donne che uomini.

La Carica di Pastrengo (30 aprile 1848), di Sebastiano De Albertis