ROMA CITTÀ APERTA, IL CAPOLAVORO DI ROSSELLINI da piazzaderpopolo.it Dailymotion channel

Ebbene sì, questa è una pellicola che ciascuno di noi dovrebbe vedere e far vedere ai propri figli più di una volta. Per non dimenticare, perché questo film contribuisce non poco al trapasso generazionale della conoscenza e della consapevolezza di ciò che accadde non troppo tempo fa a Roma. In Italia.

«Roma Città Aperta» è considerata una delle migliori e più influenti pellicole cinematografiche di tutti i tempi, nonché una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. Fu realizzata mentre in Italia infuriava ancora la guerra. Le riprese iniziarono la notte di mercoledi 17 gennaio 1945. Si preventivò un costo di circa undici milioni di lire, una cifra astronomica a quei tempi e in quelle condizioni storico politiche. Anche quando c'erano i soldi non si trovavano la pellicola e i mezzi tecnici, gli arredi e i costumi. Mancavano la luce e i mezzi di trasporto. Giornalmente ci si doveva confrontare con una realtà sociale in continua evoluzione e con le pressioni di ogni natura. Tutte queste vicissitudini favorirono la nascita della leggenda che si sviluppò attorno al film prima ancora che fosse finito, e la sua storia e la sua fortuna ne avrebbero risentito per molto tempo. Quando uscì l'emozione e la felicità per la liberazione era alle stelle, chi poteva "fece l'impossibile" per vederlo nelle sale cinematografiche italiane in grado di proiettare. Ebbe grande successo nelle sale di tutto il mondo che conobbe per la prima volta la straordinaria capacità interpretativa e l'autenticità di Anna Magnani e Aldo Fabrizi qui anch'egli in una delle sue interpretazioni più famose. Arrivò ad incassare alla fine dello sfruttamento "la bellezza" di centoventiquattro milioni e cinquecentomila lire. Ricevette una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vinse due Nastri d'argento, per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). Vinse la Palma d'oro al primo Festival di Cannes nel 1946 e il Nastro d'argento nello stesso anno per il miglior film e per la migliore attrice (Anna Magnani). "Roma Città Aperta" è stato in seguito inserito a pieno titolo nella lista dei 100 film italiani da salvare.

Qui di seguito il film completo in versione restaurata dal «Progetto Rossellini » formato dall'Istituto Luce Cinecittà, la Fondazione Cineteca di Bologna e la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia. Fu proiettato contemporaneamente in oltre settanta cinema italiani nel mese di aprile 2014 in occasione della Festa della Liberazione. Buona visione!

Per gli storici, Roma fu 'città aperta' nei nove mesi in cui fu occupata dai nazisti e dichiarata 'zona non di guerra'; ma poiché i nazisti non la considerarono mai tale, quel periodo è stato uno dei più tragici e oscuri della sua storia. Proprio durante quei mesi, un eterogeneo gruppo di intellettuali, politici e cineasti antifascisti (comunisti, cattolici, liberali) ebbe l'idea di documentare su pellicola quanto la città stava vivendo. All'inizio si pensò a un film a episodi, dal titolo Storie di ieri (un episodio era tratto da un soggetto di Alberto Consiglio su di un sacerdote, don Pietro Pappagallo, che aveva dato asilo a disertori e antifascisti munendoli di documenti falsi); in seguito la storia del prete fu intessuta a quelle di donne e ragazzini, resistenti e carnefici nazisti, borsari neri e disertori austriaci (si cominciò a pensare allora al titolo Città aperta).

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