VICOLO DELLA SPADA D'ORLANDO di Claudio Di Giampasquale

Nei pressi del Pantheon, compreso tra piazza Capranica e via dei Pastini, il «Vicolo della Spada di Orlando» è certamente una di quelle tantissime stradine e angoli di Roma che profumano di storia e leggenda. Girovagando per il meraviglioso rione Colonna spesso m'imbatto in questo vicolo che porta un nome che suscita in me il ricordo della lettura d'un tomo composto da centinaia di pagine che "divorai" tutto d'un fiato: un racconto fantastico, avvincente e pieno d'avventura ma non solo, anche di riferimenti sociali, culturali e religiosi riguardanti l'epoca in cui fu scritto. Da ragazzo ero appassionato di questo genere di letture: i poemi epici, e
«La canzone di Orlando»
antico poema francese cui mi riferisco, fu uno di quelli che ancora ricordo con devozione.
Una caratteristica di questo piccolo vicolo è quella d'essere l'unica strada della città a non avere numeri civici. Entrandovi dalla piazza si scorge una fontanella composta da una vaschetta che poggia su una colonnina e in alto vi è murata una targa comunale in pietra che indica questa scritta:
«Fontana semipubblica dell'Acqua Vergine traslocata dalla via dei Pastini civici 13-14 al principio del vicolo della Spada d'Orlando nel lato sinistro Anno 1869» .
Questo piccolo antico abbeveratoio venne realizzato nel sedicesimo secolo sotto il pontificato di Papa Gregorio XIII e come appunto recita la targa posta sopra, circa tre secoli dopo, venne spostato dall'angolo della vicina via dei Pastini per migliorare la viabilità d'accesso al "Vicolo della Spada d'Orlando". Ebbene, quest'insolito nome deriva dalla base di un'antica colonna che si trova lungo la stradina, che si narra fu trafitta da un profondo squarcio. Si tratta dei resti in "pietra di Karystos" d'un cippo appartenuto al
"Tempio di Matidia"
che nell'epoca imperiale si trovava in corrispondenza di quest'area. Molto probabilmente ne facevano parte anche i diversi resti di laterizi presenti nel vicolo, come le due colonne inglobate in un palazzo dell'attigua piazza Capranica. Il tempio fu fatto edificare dall'imperatore Adriano in onore di Salonina Matidia, mamma di sua moglie Vibia Sabina.
ma perchè questo vicolo è chiamato così?
Allora mi sono documentato cercando di conoscere e capire il perchè del curioso nome che porta: ma che ci azzecca questa viuzza con Orlando uno dei dodici cavalieri che costituivano quella specie di guardia nobile del grande Carlo Magno? E la sua spada «Durlindana»? Che ci faceva il paladino carolingio qui a Roma?

Ebbene, l'eroico cavaliere senza macchia e senza paura, prima di finire i suoi giorni combattendo contro "gli infedeli" a Roncisvalle, decise di scendere nella città eterna per riverire il Papa, da buon cristiano, ma anche per visitare la città, ammirarne i suoi palazzi e le sue chiese. Giunse anche in questo vicolo dove fu subito attratto da una bellissima donna dai capelli lucenti e dagli occhi ardenti, ma era un tranello. Gli piombarono addosso quattro malfattori per rapinarlo. Ma per gli sprovveduti briganti fu una una tragedia, poveretti non sapevano con chi avevano a che fare. Il prode guerriero in quattro e quattr'otto, sfoderò la sua
"mitica spada forgiata dal leggendario Weland il fabbro" e fece tanti pezzettini dei lestofanti. Durlindana
era indistruttibile e poteva facilmente tagliare la pietra. Nella colluttazione, ovviamente, qualche colpo scappò al prode Orlando. Ed ecco che nel vicolo ancora restano i colpi della terribile arma sull'antica base della colonna romana alla sinistra della strada (per chi va verso la piazza). E così, da allora questa viuzza fu chiamata dai romani
«Vicolo della Spada d'Orlando».
la leggenda dei fantasmi del vicolo
E come successe per tante altre vicende accadute nel corso dei secoli qui nella città eterna:
"vox populi ...vox Dei"
coniò una nuova misteriosa leggenda dando origine a una delle tante "storiacce dé fantasmi romani"
che s'aggirano inquieti quand'è buio. Si narra appunto che certe notti le anime dei quattro malfattori ancora vaghino avanti e indietro per il vicolo, non dandosi pace per la loro sprovvedutézza e della fine prematura che fecero secoli orsono. Leggenda o realtà, chissà? Per quanto riguarda
Durlindana, un'altra fantastica narrazione cita dove sia finita. Di certo una spada è conficcata nella roccia d'una falesia a strapiombo nei pressi del santuario di Rocamadour, nel Périgord regione storica a sudovest della Francia. Si dice che sia la spada dell'eroico Orlando piantata lì
"in saecula saeculorum".