GALLERIA BORGHESE, SALA DEL SILENO la Roma del Caravaggio

Immersa nel verde della splendida Villa Borghese in piazzale Scipione Borghese 5 la "Galleria Borghese" ospita tuttora gran parte della collezione d'arte iniziata da Scipione Borghese, cardinal nipote di papa Paolo V, cui si deve anche la costruzione della villa stessa. Vi sono esposte opere di Gian Lorenzo Bernini, Agnolo Bronzino, Antonio Canova, Caravaggio, Raffaello, Perugino, Lorenzo Lotto, Antonello da Messina, Cranach, Annibale Carracci, Peter Paul Rubens, Bellini, Tiziano, eccetera, eccetera. Si può considerare unica al mondo per quel che riguarda il numero e l'importanza delle sculture del Bernini e delle tele del Caravaggio. Ecco in particolare quelle del nostro Caravaggio che potrai ammirare esposte nella sontuosa Sala del Sileno:

madonna dei palafrenieri

Il dipinto fu commissionato nel 1605 dai membri della potente arciconfraternita dei Palafrenieri responsabili delle scuderie pontificie (Custodivano il cavallo personale del papa e i suoi finimenti, nonché gli altri preposti al traino della carrozza pontificia, di cui loro stessi erano conduttori). l'opera raffigura Maria, ritratta mentre schiaccia con l'aiuto di Gesù un serpente ai suoi piedi, simbolo del peccato, assistiti da Anna, madre della Vergine e protettrice dei confratelli (palafrenieri). Sant'nna è raffigurata come un'umile e vecchia popolana, dal volto grinzoso segnato dal tempo. I primi due personaggi appaiono molto più dinamici rispetto a sant'Anna che segue solo con lo sguardo l'azione. C'è un ottimo gioco di volumi e un'armonia di solidi a contrasto (ad esempio il petto della Madonna e le pieghe dei vestiti) che conferiscono un’estrema verosimiglianza al dipinto. Inoltre la luce gioca un ruolo fondamentale nel dipinto: una proviene da sinistra ed ha il ruolo di formare le immagini ed il volume, l'altra proviene dall'alto e potrebbe simboleggiare il lume della Grazia divina. La tela fu ispirata dal secondo passo della Genesi (III.15), Si riferisce alla maledizione pronunciata da Dio dopo il peccato originale, ponendo una separazione eterna tra il serpente (simboleggiante il male e Satana) e l'umanità, simboleggiata dalla donna e la sua discendenza. La profezia preannuncia la vittoria futura del Messia (la stirpe della donna) sul male: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».