LA ROMA DEL CARAVAGGIO di Claudio Di Giampasquale
Le caratteristiche fisiche di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, non sono documentate in modo dettagliato. Le fonti storiche si concentrano più sul suo eccelso talento artistico e sulla sua natura violenta. Visse solo trentanove anni un vita spericolata, all'insegna d'un incomparabile talento artistico, ma anche di una personalità turbolenta, con un carattere agli estremi tra sensibilità e aggressività. Con un temperamento che lo portò a continui stati d'agitatione e intolleranza e ripetute risse, conflitti e fughe. Di conseguenza a un graduale esaurimento emotivo e un senso di vuoto esistenziale che lo portarono a una prematura fine il 18 luglio 1610 sul promontorio dell'Argentario. Le cause della morte non furono mai accertate, sono state fatte diverse ipotesi ma nessuna certezza sulla reale fine. Roma fu la città che amò più d'ogni altra, ed a cui diede di più. Ci visse dodici anni.
Il naturalismo dei soggetti rappresentati nelle opere pittoriche del Caravaggio, ne riflette appieno l'indole. Capolavori in cui emerge drammaticamente un uso scenografico e misterioso dell'energia (spesso violenta) che lo spinse a plasmare le sue figure. Spiccano i forti contrasti tra luce ed ombra, con soggetti illuminati da fasci di luce che escono improvvisamente dal buio caratterizzando i personaggi, a volte vecchi e deformi nei panni di venerati santi. Nonché volti di prostitute o di umili donne che incarnano madonne o nobildonne. Caravaggio utilizzò frequentemente queste persone del popolo, spesso con vestiti logori. Tutto ciò regala ai suoi capolavori un realismo talmente crudo quanto inesorabile, con personaggi caratterizzati da volti spesso contratti ed estremamente espressivi. Le vie del centro della città eterna, in particolare il rione Campo Marzio, furono il palcoscenico dell'avventurosa vita romana di Michelangelo Merisi, tra botteghe, osterie e i palazzi dei suoi committenti. A Roma le ricche famiglie aristocratiche e cardinali del Vaticano gli commissionarono molti fra i suoi più importanti lavori. Sono diversi i capolavori che ancora oggi trovano collocamento nella capitale, su oltre cento opere realizzate nella sua breve esistenza in varie altre città. Un numero preciso è difficile da stabilire a causa di attribuzioni incerte e opere perdute o di difficile identificazione.
Girovagare oggi per le strade di Roma alla scoperta dei capolavori del Caravaggio è una delle esperienze più affascinanti per chi ama l'arte. È possibile percorrere queste strade e vicoli a piedi per vivere un'esperienza immersiva, per di più considerando che alcuni straordinari dipinti del grande artista è possibile ammirarli gratuitamente in luoghi di culto stupefacenti, pregni di storia e di significato religioso. Compenetrarsi nella "Roma del Caravaggio" permette di comprendere quanto la sua rivoluzione artistica abbia portato a livelli eccelsi la pittura del suo tempo. Ecco una piccola guida alla scoperta di alcuni dei suoi capolavori:
il fattaccio che costrinse caravaggio a fuggire da roma
Michelangelo Merisi si trasferì all'ombra del cupolone per lavoro poco più che ventenne. Tra le città in cui operò, Roma oltre ad essere la città più ricca dei suoi dipinti, fu anche quella in cui si consumò la più tragica vicenda umana della sua vita, che lo costrinse poi a vivere in fuga, in quanto a seguito di un omicidio da lui compiuto, fu condannato a morte per decapitazione.

Il fattaccio avvenne domenica 28 maggio 1606 nel cuore di Campo Marzio tra via di Pallacorda e via dei Prefetti, il turbolento Caravaggio non aveva ancora compiuto venticinque anni. Quella sera Merisi uccise in duello un certo Ranuccio Tomassoni, si dice per futili contese al gioco della pallacorda, ma molto più presumibilmente per contrasti d'onore. Il rissoso artista aveva avuto già in precedenza discussioni col Tomassoni spesso sfociate in risse. Anche questa volta c'era di mezzo una donna, la bella prostituta Fillide Melandroni una delle donne più ricercate di Roma che dimorava e "praticava la professione di meretrice" in una casa all'Ortaccio di Campomarzio, la contrada dell’amore mercenario. Fillide era anche solita prestarsi come modella agli artisti. Era una delle preferite dal prodigioso pittore venuto dal nord. La sua figura appare in diverse opere tra cui "Santa Caterina d'Alessandria", Marta e Maria Maddalena", "Giuditta e Oloferne" e "Ritratto di cortigiana".
Probabilmente, dietro l'assassinio di Ranuccio c'erano anche questioni economiche, forse qualche debito di gioco non pagato dal Caravaggio, o addirittura questioni politiche: la famiglia Tommasoni infatti, era notoriamente filo-spagnola, mentre Michelangelo Merisi era un protetto dell'ambasciatore di Francia. Ma per saperne di più su quest'omicidio, guarda quest'estratto video dal programma "Una giornata particolare" di Aldo Cazzullo, trasmesso da LA7 mercoledi 13 novembre 2024, nel quale lo straordinario giornalista e scrittore racconta l'antico misfatto del Merisi, coadiuvato dalla sua collaboratrice Claudia Benassi:


















