CHIESA DI SANTA MARIA DEL POPOLO, CAPPELLA CERASI la Roma del Caravaggio

A lato della porta del Flaminia (anche detta porta del Popolo) che segna il confine tra piazza del Popolo e piazzale Flaminio, ubicata esattamente a Piazza del Popolo 12 la "Chiesa di Santa Maria del Popolo" si potrebbe definire un prestigioso compendio di vari secoli della storia dell’arte. Ospita, infatti, opere d'incomensurabile valore realizzate nel tempo da eminenti artisti del calibro di Raffaello, Bramante, Bernini, Caravaggio, Pinturicchio, Annibale Carracci, Andrea Bregno, ed altri artisti meno noti. Iniziata ad esser costruita nell'undicesimo secolo e terminata nel sedicesimo, l'interno di questa basilica è a tre navate con quattro cappelle per lato; termina con un ampio transetto, sul quale affacciano altre quattro cappelle, una cupola ed un profondo presbiterio. La prima cappella a sinistra dell'altare maggiore è la Cappella Cerasi, detta anche dell'Assunta o dei Santi Pietro e Paolo, ha una spazialità particolare essendo stretta e profonda, ed è suddivisa in due ambienti assiali. Qui si possono ammirare due straordinari capolavori di Caravaggio: la "Conversione di San Paolo" e la "Crocifissione di San Pietro":
conversione di san paolo
QUESTO MERAVIGLIOSO E MISTERIOSO CAPOLAVORO FU REALIZZATO DA CARAVAGGIO NEL 1601. La scena ritrae il momento topico della "conversione di san paolo" In cui a saulo (san paolo di tirso) MENTRE SI DIRIGEVA VERSO DAMASCO per organizzare la repressione dei cristiani in quella città, apparVE ALL'IPROVVISO cristo in una luce accecante che gli ordinò di desistere dal perseguitarlo e di diventare suo ministro e testimone. Folgorato, VENNE reso cieco da quella luce divina, Paolo vagò per tre giorni nell'antica città siriana, dove fu guarito da Anania, capo della comunità cristiana del luogo. Sono presenti nella scena di questo capolavoro un vecchio scudiero e un cavallo, il quale, IN SEGUITO all'intervento divino, alza lo zoccolo per non calpestare il santo. Caravaggio adotta l'iconografia della luce accecante e evitando di mostrare la figura di Cristo. la scelta di porre al centro del dipinto il cavallo si presume che sia stata fatta per simboleggiare l'irrazionalità del peccato. l'anziano palafreniere dietro l'animale quindi rappresenterebbe la Ragione. la luce invece è il simbolo della Grazia divina che irrompe nelle tenebre del peccato (il fondo scuro). Inoltre, il fondo oltre ad avere una funzione simbolica, si presta in modo eccelso a far risaltare i volumi plastici dei personaggi e in particolare del cavallo.
cRoCIFISSIONE DI SAN PIETRO
Un capolavoro scenico di Caravaggio REALIZZATO TRA IL 1600 E IL 1601. San Pietro è disteso sulla croce con le mani e i piedi fissati al legno da lunghi chiodi metallici. Gli esecutori della sua condanna a morte stanno issando la croce aiutandosi con una grossa fune ancorata al suo braccio lungo. La crocifissione su richiesta dello stesso condannato viene eseguita capovolgendo il corpo. Infatti, San Pietro per sottolineare la sua inferiorità nei confronti di Cristo chiese di essere posto al contrario. gli esecutori sono rappresentati nello sforzo di sollevare la croce dopo aver inchiodato mani e piedi del Santo. Uno di loro, di schiena, cerca di sollevare la pesante struttura con una corda. Un altro, poi, a sinistra, aiuta il movimento abbracciando il legno dal fondo e tirandolo verso l’alto. Un terzo, infine, messo carponi sotto la croce, la tiene sollevata e spinge in alto aiutandosi con gambe e braccia. L’uomo inginocchiato ha tra le mani una pala. Da questo particolare si intuisce che la base della croce è stata posizionata all’interno di uno scavo appena realizzato. Anche il grande sasso e la terra in primo piano stanno a testimoniare tale lavoro precedentemente compiuto. Il tessuto appoggiato al terreno nell’angolo di destra è, probabilmente, la veste di San Pietro tolta prima dell’esecuzione. Il vecchio Santo, infatti, è nudo, coperto solo da un panno annodato sui fianchi. Il suo corpo è ancora robusto ma segnato dall’età che si rivela dalla pelle priva di tensione sul torace e sotto le braccia. Il volto è incorniciato da una folta barba bianca. La fronte attraversata da rughe di dolore che si'addensano alla radice del naso. Le guance ricadono, rugose, verso il basso e dalla bocca semiaperta esce un gemito soffocato. La mano destra, crocifissa nel palmo è chiusa e le dita contratte verso il chiodo.