L'ESPANSIONE DI ROMA NEGLI ANNI CINQUANTA documentario di Giorgio Ferroni

Nel secondo dopoguerra, l'espansione urbanistica di Roma finì per inglobare nel suo sviluppo oltre che una buona parte del circostante agro romano fuori le mura, anche le più lontane borgate che sono tuttora riconoscibili per via del differente stile costruttivo e planimetrico rispetto ai fabbricati limitrofi, e che divennero così «quartieri periferici».  Le 12 borgate ufficiali erano :

Primavalle (tra le vie Trionfale e Boccea); Val Melaina (oltre Montesacro); Tufello (oltre Montesacro); San Basilio (tra le vie Tiburtina e Nomentana); Pietralata  (lungo la via Tiburtina); Tiburtino Terzo (lungo la via Tiburtina); Prenestina (tra le vie di Portonaccio e Prenestina -non più esistente-); Quarticciolo (tra le vie Lucera -attuale tratto di viale Palmiro Togliatti- e Prenestina); Gordiani (in via dei Gordiani e via Teano); Tor Marancia (lungo l'odierna via Cristoforo Colombo); Trullo (tra le vie della Magliana e Portuense); Acilia  (lungo la via del Mare verso Ostia).

Ecco un interesante film di Giorgio Ferroni realizzato negli anni Cinquanta, intitolato «Ai margini della città» . Un documento neorealista sul particolare, dignitoso stile di vita condotto dagli abitanti della periferia di Roma, i loro lavori quotidiani, senza pretese e senza fretta nella campagna e nelle borgate, nelle le loro umili abitazioni a pochi passi dalla grande città in espansione i cui edifici moderni incombono sullo sfondo...

Giorgio Ferroni è stato un regista che all'inizio degli anni trenta iniziò a lavorare negli stabilimenti Cines in qualità di assistente di Gennaro Righelli. Nell'immediato secondo dopoguerra diresse alcuni film legati al movimento neorealista. Durante la sua lunga carriera ha alternato produzioni di carattere documentaristico a produzioni cinematografiche tradizionali, spesso nell'ambito del cinema di genere, spaziando tra diversi filoni (melodramma strappalacrime, peplum, horror, western, storico, avventuroso). Nella seconda metà degli anni sessanta ha usato anche lo pseudonimo di Jackson Calvin Padget, nome americanizzato come si usava per i western italiani di quel periodo.