POLVERE, IL CASO MARTA RUSSO audio serie di Chiara Lalli e Cecilia Sala

Una serie di otto episodi presentata da Emons Record e Myagi Entertainment, un sequel che racconta meticolosamente il delitto della «Sapienza» e dei nodi mai sciolti: la storia dell'assassinio, delle fatalità, dei sospetti e degli errori umani. Sono passati tanti anni dall'omicidio di Marta ma questo caso suscita ancora tante domande.  Il processo fu uno degli atti giudiziari più controversi della nostra storia. Chiara Lalli e Cecilia Sala hanno parlato con i protagonisti di questa storia, con i due condannati e con i loro accusatori. Hanno cercato scrupolosamente negli archivi i documenti e le registrazioni dell’epoca. Hanno analizzato i risultati delle perizie con degli esperti. Hanno ricostruito le indagini e il processo per vedere se tutto tornasse. Il risultato è il racconto di un’inchiesta tanto avvincente quanto angosciante. Ecco i sei episodi da ascoltare dal Emons Record web channel:

PUNTATA 1

NOVE MAGGIO

Il 9 maggio 1997 Marta Russo e Iolanda Ricci camminano lungo un vialetto della città universitaria di Roma "La Sapienza". Alle 11.42 Iolanda sente un rumore sordo e vede Marta cadere. Qualcuno ha sparato. Da dove? E perché?

PUNTATA 2

L'ANGELO VENDICATORE

Secondo la perizia della Polizia scientifica lo sparo è partito da una finestra della stanza numero 6, l'aula degli assistenti dell'Istituto di Filosofia del diritto. In quella stanza c'è un telefono. Qualcuno l'ha usato? Dai tabulati si scopre che la dottoranda Maria Chiara Lipari ha fatto due telefonate intorno all'ora del delitto. Lipari è la prima testimone. Che cosa ricorda?

PUNTATA 3

La prenderemo per omicida

Fidandosi delle ricostruzioni di Lipari, gli inquirenti sono convinti che nell'aula sei ci siano altre persone: Francesco Liparota e Gabriella Alletto. Alletto è la segretaria di Filosofia del diritto. Che cosa ha visto? Perché anche lei era nell'aula 6, almeno secondo Lipari, al momento dello sparo e se non parla sarà accusata di favoreggiamento o addirittura di omicidio.

PUNTATA 4

quarantotto ore

Per cinque settimane Alletto dice di non essere mai entrata in quell'aula. Giura sulla testa dei suoi figli e continua a dire di non sapere nulla anche quando arrestano il direttore dell'Istituto, Bruno Romano, e quando viene messa a confronto con Lipari. Poi, il 14 giugno, cambia versione: 'Ho visto Giovanni Scattone sparare e Salvatore Ferraro mettersi le mani nei capelli'. Perché? E perché non ha parlato prima? Di cosa aveva paura?

PUNTATA 5

alibi

Dove eravate cinque settimane fa? Con chi avete parlato? Qualcuno può confermare la vostra versione? Gli alibi di Scattone e Ferraro sono incerti. Scattone forse quella mattina è arrivato all'Istituto verso mezzogiorno, Ferraro è stato a casa e all'università' non ci è proprio andato.

PUNTATA 6

memoria

Due mesi dopo lo sparo, una studentessa di Statistica dice di aver visto Scattone e Ferraro la mattina del 9 maggio. Sembravano andare di fretta e avevano un atteggiamento strano. Si chiama Giuliana Olzai ed è la terza testimone, dopo Lipari e Alletto. Possiamo fidarci delle testimonianze oculari? Possiamo fidarci della nostra memoria oppure è uno strumento troppo imperfetto per considerarlo attendibile?

PUNTATA 7

delitto perfetto

Ma perché Scattone e Ferraro hanno sparato a Marta Russo? Perché avevano una pistola? Di chi era? È partito un colpo per sbaglio? È stata una vendetta? No, Scattone e Ferraro hanno pianificato e messo in atto il delitto perfetto. Sedotti da Nietzsche e affascinati da una morale distorta, secondo i loro accusatori i due hanno sparato per dimostrare di essere superiori alla legge.

PUNTATA 8

aula sei

Il movente è incerto, la pistola e il bossolo non si trovano. Oltre alle testimonianze oculari che cosa resta dell'impianto accusatorio? Quella particella di polvere da sparo trovata sul davanzale dell'aula 6. Ma quella particella non e' detto che sia polvere da sparo e la perizia, da cui tutto è partito, è sbagliata.