IL RACCONTO DELLA SAPIENZA DI ROMA di Claudio Di Giampasquale

Con la bolla «In supremae praeminentia dignitatis» venerdi 20 aprile 1303 il pontefice Bonifacio VIII istituiva lo «Studium Urbis» prima università di Roma aperta a tutti i settori della cultura ovvero l'attuale Università degli Studi di Roma la «Sapienza».

Lo "studium romano" doveva avere carattere universale, rivolgersi il più possibile a tutti i ceti sociali e fornire un insegnamento di alta qualità, anche se a quei tempi a Roma c'era un elevatissimo indice di analfabetismo nonostante una pluralità di occasioni che consentivano ogni tanto anche a fasce di popolazione di basso livello d'accedere a forme di comunicazione e informazione quindi di conoscenza. La sede accademica venne così ubicata fuori dalle mura aldilà del fiume, scelta che sebbene non dissolse i vincoli allora esistenti tra il mondo accademico e il clero, tuttavia sancì l’inizio di un nuovo rapporto, più laico, tra la città di Roma e gli studiosi (non solo locali) ma che in essa giungevano da ogni dove. I finanziamenti iniziali giunsero dalla tassazione del vino forestiero, oltre alla munificenza di alcune famiglie nobili. Neanche sei mesi dopo Benedetto Caetani (papa Bonifacio VIII) morì e quest'evento coincise in modo negativo sugli immediati sviluppi dello «Studium Urbis». I documenti che riguardano questo periodo sono talmente scarsi da indurre molti studiosi a dubitare del suo effettivo funzionamento.

Sei anni dopo Roma subì gravi conseguenze per il trasferimento della sede papale ad Avignone. Si impoverì e divenne poco più di un grande paese, senza nessun contorno politico. La città cadde abbandonata al dominio di alcune famiglie nobiliari e alle insorgenze pubbliche. Ed è proprio in questo scenario storico che si colloca la vicenda di Cola di Rienzo.

Ma torniamo al racconto della «Sapienza». Dopo settant'anni, terminata la “cattività avignonese”, il papa tornò a Roma. Dall'inizio del quindicesimo secolo in poi lo «Studium Urbis» divenne lentamente ma inevitabilmente uno dei fulcri della storia della Roma pontificia e poi del Paese, ossia prima come ateneo laico legato ai Papi, poi come università regia e a seguire repubblicana. Una prestigiosa istituzione che estese la sua reputazione accademica, nei decenni, a nuove discipline scientifiche e umanistiche

Per la cronaca, fu nel lontano 1551 che iniziò ad apparire in una pianta di Roma la denominazione «Sapientia» per indicare la sede dello "Studium Urbis". Nel diciassettesimo secolo le sedi di Trastevere cominciarono ad essere troppo strette per le accresciute attività accademiche. Così nel 1660 l'università si trasferì nella nuova collocazione, dislocandosi dal popolare rione oltre il Tevere verso quello più centrale di Sant'Eustachio in una grande residenza storica in Corso Rinascimento, che verrà perciò denominata "Palazzo della Sapienza" ove capeggiò, inciso sopra l'imponente portone, l'insigne motto «Initium Sapientiae timor Domini» (L'inizio della sapienza è il timor di Dio) ora situato dentro la pregevole chiesa di «Sant'Ivo alla Sapienza» che sorse dopo pochi anni all'interno del cortile del Palazzo. Straordinaria opera barocca fu progettata e realizzata da Francesco Borromini, concepita (per volontà di Papa Leone X) come cappella universitaria. Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, quest'edificio è considerato uno dei capolavori del "genio di Bissone" riconosciuto tra i massimi esponenti della storia dell'architettura.

Diverse furono le riforme successive, fra cui le più note quelle di papa Benedetto XIV nel diciottesimo secolo e cinquant'anni dopo, quando lo spirito della rivoluzione francese raggiunse Roma e, nel 1798, venne proclamata la prima Repubblica romana.

Si cercò di dare una nuova impostazione all’Università (fondando l’Istituto nazionale per le scienze e per le arti) e di rendere culturalmente più autonomi gli insegnamenti. Di notevole importanza fu la riforma introdotta dai francesi stanziatisi a Roma dopo la conquista e l'insediamento di un provvisorio governo militare. L'università venne uniformata alla legislazione imperiale francese, e la sede fu spostata al Palazzo del Collegio Romano per volontà del rettore Giovanni Ferri de Saint-Constant.

Ma la disposizione legata a Napoleone durò non molto. Lo spirito degli studenti risorse nel 1849 quando un battaglione di giovani universitari si coprì di gloria combattendo a difesa della Roma repubblicana di Giuseppe Mazzini, Aurelio Saffi e Carlo Armellini, contro Napoleone III e le truppe francesi. Lo «Studium Urbis» tornò nel rione Sant'Eustachio.

All’Università romana diede ancor più sviluppo e decoro il riformismo di Pio IX nell’ultimo ventennio del temporalismo pontificio. Nel 1870 la «Sapienza» con tutta la sua attrezzatura scientifica e la ricca «Biblioteca Alessandrina» passò ad essere l’Università statale di Roma capitale italiana. Dopo la proclamazione si pose subito la questione della realizzazione di un nuovo polo universitario. Le esigenze ora erano mutate per la città eterna che si accingeva a tornar ad essere "fulcro di interessi" di un campo d'azione assai più ampio. Vi fu un inevitabile aumento del numero di facoltà. Di conseguenza il vecchio edificio dell'università, quello di Sant'Ivo, era insufficiente ad ospitare l'ateneo, nonostante l'antica designazione come «Studium Urbis»

Negli anni trenta dello scorso secolo nacque così l'idea della "città universitaria di Roma" che venne progettata e realizzata da una serie di architetti razionalisti dell'epoca sotto la meticolosa supervisione dell'ideologo del monumentalismo Piacentini, al quale fu affidata la responsabilità della pianta e del palazzo del rettorato e il diritto d'effettuare modifiche agli altri progetti.

Il terreno scelto era situato tra i viali del Policlinico e della Regina. I diversi istituti furono raggruppati intorno ad uno spazio vuoto centrale che costituiva il nucleo di un progetto essenziale, con visioni monumentali, viali e giardini con l’ingresso formato da alti e solenni propilei delimitato dagli edifici delle diverse facoltà. Di fronte al viale sul suo asse e posto a chiudere il lato lungo del foro, il palazzo del rettorato e della biblioteca, con gli edifici di lettere e giurisprudenza in un complesso unitario. Il viale alberato a confluire in un una grande piazza. Alle due estremità gli istituti di matematica di Giò Ponti e quelli di mineralogia, geologia e paleontologia di Giovanni Michelucci. Nell'area posteriore, nei pressi dell’aula magna un vasto piazzale utilizzato per le adunate e le diverse cerimonie. Molte le zone destinate a parchi e giardini, come il quadriportico costruito sulla sinistra del viale. Il pronao, i pilastri di travertino, le grandi finestre incorniciate di marmo rosso, la statua della Minerva posta di fronte all’atrio rappresentarono un’armonia di forme e di valori.

Il progetto della città universitaria rappresentò un’impresa importante. Fu Mussolini a decidere di concentrare gli edifici in un’unica zona, esaminare e far modificare a Piacentini i diversi disegni. Visitò spesso i cantierI. Nella sua visione il complesso era un’opera creata per il popolo e quindi s'affidò al prestigioso architetto romano accademico d’Italia e massimo ideologo del monumentalismo dell'epoca. Il compito fu di realizzare un complesso accademico che doveva costituire non solo l’università della città eterna ma il più grande centro studi dell’Italia e del Mediterraneo. Insieme a Piacentini, molti altri erano gli architetti chiamati dal duce a collaborare in modo che risultasse un’impresa di progettazione collettiva. Nonostante l’operato dei diversi professionisti, ci fu un’unità d'intenti e si ricorse allo stile classico imperiale tanto caro al governo di allora. La costruzione degli edifici fu ad ingabbiatura di cemento armato con le fondazioni costituite da pali di cemento. Le facciate esterne vennero rivestite con cortina di litoceramica e travertino romano. Molte le applicazioni speciali, come rivestimenti di mattoni in vetro, solai leggeri in cemento armato e pensiline di vetro-cemento. La 'cittadella del sapere' venne inaugurata il 31 marzo 1935.

Verso nord si trova l'ospedale policlinico "Umberto I" parte integrante delle strutture universitarie, gestito direttamente dall'ateneo, vi hanno sede le facoltà mediche e chirurgiche principali. Un viale porta dall'ingresso al piazzale della Minerva, sul quale si affacciano i palazzi di ortopedia e chimica sulla destra, e i palazzi di igiene e fisica sulla sinistra. Nell'edificio principale hanno sede gli uffici del rettorato, la Biblioteca Alessandrina e l'aula magna. Alla destra del rettorato si trova il palazzo di lettere, sede principale della facoltà di lettere e filosofia, mentre a sinistra il palazzo di giurisprudenza e scienze statistiche. All'estrema destra l'edificio di matematica mentre all'estrema sinistra si trova il dipartimento di scienze della Terra, geologiche e naturali.

A seguito della riorganizzazione del 2010, oggi si contano alla «Sapienza» undici facoltà: 1 Architettura; 2 Economia; 3 Farmacia e Medicina; 4 Giurisprudenza; 5 Ingegneria civile e industriale; 6 Ingegneria dell'informazione, informatica e statistica; 7 Lettere e filosofia; 8 Medicina e Odontoiatria; 9 Medicina e Psicologia; 10 Scienze matematiche, fisiche e naturali; 11 Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione. Più il «corso di Laurea a Statuto Speciale in Ingegneria Aerospaziale.

Ecco la mappa delle facoltà attualmente in essere all'interno della città universitaria con accesso da piazzale Aldo Moro.

LE ALTRE SEDI ROMANE DELL'UNIVERSITà SAPIENZA

Oltre alla grande città universitaria (di cui qui sopra si raccontano le origini e la storia) le facoltà e i dipartimenti svolgono le loro attività anche in sedi decentrate in diversi punti della città. Inoltre sono presenti due poli universitari distaccati da Roma e uno all'estero. Il Polo museale Sapienza oggi comprende poi un gruppo di strutture museali facenti riferimento all'Università. La maggior parte di esse sono situate all'interno della Città Universitaria, tranne l'«Orto botanico» situato a Largo Cristina di Svezia, il «Museo di Anatomia Patologica» situato nel Policlinico Umberto I e una parte del «Museo di Zoologia» situato nel Bioparco. Vediamo invece nel dettaglio tutte le altre sedi della «Sapienza» distaccate dalla città universitaria di piazzale Aldo Moro:

  • ARCHITETTURA

    • "Sede di Borghese" (la principale) nel rione Campo Marzio, indirizzo esatto: piazza Borghese, 9 
    • "Sede di Gramsci" in Valle Giulia tra Villa Borghese e la collina dei Parioli, indirizzo esatto: via A. Gramsci, 53
    • "Sede di Flaminia" area Borghetto Flaminio (Ministero Marina): via Flaminia, 70
    • "Sede di Gianturco" sempre nei pressi del Borghetto Flaminio (Ministero Marina): via Emanuele Gianturco, 2 
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  • ECONOMIA

    • "Sede unica" distribuita su tre edifici attigui nella zona Regina Elena, indirizzo esatto: via del Castro Laurenziano, 9
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  • INGEGNERIA

    • "Sede storica" nel rione Monti adiacente alla Basilica di San Pietro in Vincoli, indirizzo esatto: via Eudossiana, 18
    • "Sede secondaria" tra via Tiburtina (altezza piazzale Verano) e villa Torlonia, indirizzo esatto: via Antonio Scarpa 14
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  • SCIENZE POLITICHE, SOCIOLOGIA, E COMUNICAZIONE

    • "Sede principale" nel quartiere Pinciano tra via Po e piazza Fiume, indirizzo esatto: via Salaria 113
    • "Sede secondaria" nel rione Esquilino nelle aule dell'ex caserma Sani, indirizzo esatto:  via Principe Amedeo, 184
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  • LETTERE E FILOSOFIA

    • "Sede Nomentana" all'interno della storica Villa Mirafiori, indirizzo esatto: via Carlo Fea, 2
    • "Sede Marco Polo" zona Scalo San Lorenzo nel complesso ex Poste, indirizzo esatto: Circonvallazione Tiburtina 4
    • "Sede San Lorenzo" all'interno della ex vetreria Sciarra nel cuore di San Lorenzo, indirizzo esatto: via dei Volsci 122
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  • PSICOLOGIA

    • "Sede San Lorenzo" nel cuore di San Lorenzo, indirizzo esatto: via dei Marsi 78
    • "Sede Nomentana" Villa Mirafiori ospita il «Dipartimento di psicologia dello sviluppo», indirizzo esatto: via Carlo Fea 2
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  • MEDICINA, CHIRURGIA E ODONTOIATRIA

  • INGEGNERIA AEROSPAZIALE

    • "Sede centrale" nel rione Monti in adiacenza della Basilica di San Pietro in Vincoli, indirizzo esatto: via Eudossiana 18
    • "School of Aerospace Engineering" presso l'aeroporto dell'Urbe: indirizzo esatto: via Salaria 851
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